Sindrome da visione al computer

La maggior parte delle persone trascorre tra le otto e le dieci ore al giorno davanti ad un monitor ad una distanza molto ravvicinata: questo il risultato di una ricerca condotta da Captain Cook Reaserch per conto di Hoya, brand giapponese all’avanguardia nel settore delle lenti da vista.

Facile intuire il perché: computer, tablet, smartphone, televisione sono ormai strumenti di vita quotidiana, sia che abbiano un’utilità lavorativa che ludica. Il risultato? Può manifestarsi di frequente il cosiddetto stress accomodativo. Vediamo di cosa si tratta e come possiamo intervenire per contrastare la sindrome da visione al computer.

 

Tecnologia: pro e contro

Se da un lato la tecnologia migliora il nostro stile di vita, aiutandoci nella nostra professione piuttosto che facilitando azioni quotidiane, dall’altro lato provoca una forma di stress legata ai continui e duraturi stimoli digitali. Lo stress accomodativo dell’occhio nasce nel momento in cui, usando più dispositivi per numerose ore al giorno, l’occhio deve cambiare spesso la messa a fuoco e deve adattarsi ai vari cambi di luce.

Lo stress da PC provoca danni agli occhi, quali:

  • irritazione e/o bruciore
  • secchezza oculare
  • mal di testa
  • visione poco nitida e offuscamento della vista.

 

Rimedi efficaci per contrastare la sindrome da visione al computer

Il primo passo per combattere questa forma di stress consiste in una visita oculistica. Lo specialista analizzerà i disturbi del paziente e verificherà la loro eventuale riconducibilità alla sindrome da visione al PC. Fatto ciò, troverà la terapia o la soluzione più idonea al caso in questione.

Il secondo passo riguarda alcuni accorgimenti quotidiani, che potrebbero sembrare banali ma non lo sono affatto. Se seguiti con costanza infatti, potranno contribuire in buona misura ad alleviare la problematica. Ad esempio:

  • lavorare in un ambiente ben illuminato;
  • posizionare i monitor dei device ad una distanza opportuna, non ravvicinata (ottima una distanza di quaranta/cinquanta centimetri);
  • fare pause dal lavoro, per distrarre l’occhio dal monitor;
  • aiutarsi con lacrime artificiali o colliri contro la luce blu.

 

Il terzo passo riguarda la scelta delle giuste lenti. Ovvero quelle appositamente create per aiutare l’occhio e la vista di fronte ad un uso prolungato degli strumenti tecnologici a distanza ravvicinata.